Sostenibilità, di cosa si tratta e perché dovrebbe interessarti?

Quando parliamo di sostenibilità non si intende solo quella ambientale, ma anche…

Sostenibilità. E se fosse questa la parola dell’anno 2023 per il mondo del vino? Sostenibilità, oggi, è forse una delle parole più usate, quando si parla di produzione, vendita, internazionalizzazione del vino italiano ma, siamo sinceri, di cosa si tratta e chi ha le idee chiare su questi concetti? Pochi, ne siamo convinti.

Lungi da noi il voler esaurire l’argomento e fornire la guida completa, ci limiteremo a dare qui alcuni concetti base ed a rispondere ad una domanda: perché ne stiamo parlando su queste pagine, che si occupano dei mercati con Monopolio sugli alcolici?

La risposta a quest’ultima domanda è piuttosto semplice, per cui partiamo da questa. Ne parliamo qui perché sia in Canada che in Scandinavia la certificazione di sostenibilità è sempre più importante. In alcuni casi, fondamentale. Ci riferiamo soprattutto ai Tender usciti in Svezia negli ultimi mesi, che la richiedono come obbligatoria. Non “preferenziale”, o “gradita”, ma obbligatoria. Significa che un’azienda che non ha una certificazione non è ammessa a presentare il proprio vino. E ad oggi le aziende italiane che hanno conseguito questo risultato sono ancora poche, troppo poche, dal nostro punto di vista.

Ricordiamo infatti che, se per alcuni Tender la certificazione è esplicitamente richiesta, questa rappresenta un importante vantaggio competitivo anche laddove non sia necessaria.

Vediamo allora di fare un po’ di chiarezza, anche con l’aiuto del nostro partner che accompagna le aziende ad ottenere questo importante risultato.

Iniziamo a dire che in Italia sono tre i principali standard a cui possiamo far riferimento. Lo standard Equalitas, il VIVA ed il SQNPI, ma è necessario anche dire che i primi due sono quelli ad oggi maggiormente riconosciuti nel paese scandinavo. Concentriamoci allora su Equalitas: si tratta di uno Standard di certificazione che aiuta le aziende vitivinicole a garantire che le loro pratiche rispettino i tre pilastri della sostenibilità conosciuti come ESG (Environmental, Social and Governance). Siano cioè rispettose dell’ambiente, socialmente responsabili e sostenibili economicamente.

Stabilendo dei chiari criteri per una produzione sostenibile, Equalitas è attenta all’utilizzo delle risorse, aiutando i produttori a creare vini di qualità con un impatto ambientale minimo e nasce con due obiettivi principali: garantire la fiducia e la soddisfazione del consumatore e promuovere la sostenibilità, nel suo complesso, all’interno dell’industria del vino. Per raggiungere questi obiettivi, questo standard richiede attenzione alle materie prime utilizzate durante la produzione, verifiche durante le fasi del processo produttivo, registrazione dettagliata delle attività e monitoraggio della cantina.

Inoltre, i produttori certificati devono rispettare determinate linee guida ambientali, relative all’efficienza nell’uso dell’energia e dell’acqua durante le loro operazioni, dalla coltivazione dell’uva e gestione del vigneto, fino ai processi di imbottigliamento.

Questo approccio aiuta a garantire un prodotto di alta qualità promuovendo, allo stesso tempo, pratiche sostenibili attraverso tutta la filiera. Le aziende vinicole si rendono conto, oggi più che in passato, di quanto possa essere importante il rispetto di determinati standard quando si tratta di fornire prodotti di eccellenza ma anche per ottenere il riconoscimento da parte dei clienti, i quali richiedono sempre di più una maggiore trasparenza etica, di produzione e di sostenibilità.

Ma quali sono le aziende che possono ottenere la certificazione? Possiamo tranquillamente dire che non ci sono aziende escluse da questo processo, ma senza dubbio ha senso che ad iniziare il percorso siano aziende attente ai tre elementi ESG che abbiamo elencato sopra. Sfatiamo un mito, nel caso in cui qualcuno ancora credesse che solo le grandi aziende possano certificarsi: non ci sono limiti di dimensioni, per ottenere la certificazione. Nella nostra esperienza abbiamo seguito anche aziende micro, piccole o medie, per cui non ponetevi limiti di dimensione, numero di bottiglie prodotte, ettari o fatturato.

Rispondiamo poi ad un’altra domanda comune, relativa ai tempi di ottenimento della certificazione. Una risposta precisa non è possibile darla, ma possiamo dire che, se l’azienda non necessita di particolari modifiche o cambiamenti da fare, la certificazione può essere ottenuta in circa due mesi dall’invio del materiale corretto all’ente di certificazione. Ad ogni modo, il nostro consulente saprà guidarvi meglio una volta conosciuta la vostra specifica realtà.

E cosa può fare Tendervino.it per aiutare le aziende italiane a conseguire la certificazione? Attraverso il nostro partner tecnico, possiamo supportarvi con la nostra consulenza, realizzando un sistema documentale di gestione, in conformità allo standard Equalitas e affiancandovi nell’iter con l’ente di certificazione. Possiamo realizzare un pre audit alle aziende che vogliano verificare la fattibilità del progetto, per valutare l’allineamento ai requisiti di Equalitas.

Ma non solo: possiamo seguirvi nel tempo con l’assistenza per le verifiche annuali e le relative implementazioni documentali. Contattaci subito così potrai partecipare ai prossimi Tender aperti e presentarti ai mercati internazionali come un’azienda attenta alla sostenibilità, all’ambiente, al sociale. Insomma, per avere una marcia in più rispetto ai tuoi competitor.

Scrivici subito a info@tendervino.it per ogni ulteriore informazione e ti faremo contattare dal nostro esperto di certificazioni.